Il momento della scoperta di una gravidanza è spesso visto nell’immaginario collettivo come un momento di grande gioia e molto atteso dalla mamma, dal papà e dai futuri nonni. Spesso però la donna può sperimentare emozioni che sono in contrasto con l’immagine edulcorata della maternità. Infatti, durante la gravidanza la donna deve affrontare diversi cambiamenti e riadattamenti che riguardano il suo corpo come la nausea e/o il vomito, l’aumento dell’appetito e del peso, la stanchezza, il fiato corto, eventuali contrazioni e dolori addominali ecc. e che la “costringono a rallentare” i ritmi abituali. Parallelamente dal punto di vista psicologico, la donna deve far fronte non solo a questi cambiamenti corporei ma anche ad una accresciuta labilità emotiva, a volte ad una marcata irritabilità, alle preoccupazioni che riguardano la propria salute e soprattutto quella del proprio bambino, il parto e tutto quello che concerne le aspettative del diventare genitori. Anche da un punto di vista professionale può non essere facile comunicare la gravidanza e negoziare il periodo di maternità.
Spesso questi cambiamenti sono lenti e accompagnati da emozioni contrastanti quali gioia, paura, nostalgia, rimpianto, rabbia che possono essere vissute con ancor più intensità se affrontati in solitudine e senza un adeguato sostegno emotivo.
Può capitare che la labilità emotiva che si verifica comunemente in gravidanza ed una eccessiva preoccupazione per la salute del bambino, il parto e le proprie capacità genitoriali, possano trasformarsi in veri e propri stati d’ansia o di depressione. Diversi studi dimostrano che l’ansia è un sintomo molto comune in gravidanza che può colpire fino al 16% delle gestanti.
E’ molto importante che una donna che manifesta ansia e depressione durante la gravidanza possa avere un sostegno psicologico tempestivo ed adeguato ad affrontare questo momento poiché diverse possono essere le conseguenze di questo quadro.
Come prima cosa soffrire di ansia e depressione in gravidanza è uno dei maggiori fattori di rischiodella Depressione Post-partum.
Inoltre i disturbi d’ansia in gravidanza sono associati ad una serie di conseguenze negative sul feto, influenzando negativamente l’attività e lo sviluppo; spesso sono correlati ad un basso peso del bambino alla nascita e alla maggiore probabilità di partorire bambini prematuri; infine aumentano la probabilità che il bambino manifesti dei disturbi del comportamento.
La letteratura scientifica unita alla pratica clinica segnalano l’importanza che una donna abbia un adeguato sostegno emotivo qualora si trovi a vivere uno stato di malessere durante la gravidanza, caratterizzato da ansia o depressione, al fine di evitare conseguenze anche gravi sulla mamma stessa, sul feto, sul bambino e sulla relazione mamma-bambino. Diversi studi internazionali hanno analizzato varie tipologie di interventi in gravidanza concludendo che i percorsi di tipo psicologico sono complessivamente più efficaci di quelli di tipo educativo. Inoltre, in letteratura emerge che gli interventi di psicoterapia relazionale sono i più efficaci al fine di curare tali difficoltà e di prevenire la depressione post-partum rispetto alle terapie cognitivo-comportamentali e a vari percorsi di gruppo
Articolo a cura della
Dott.ssa Elena Iapichino
Psicologa psicoterapeuta a Milano
Bibliografia
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Psicologa Psicoterapeuta a Milano
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